Friday, December 09, 2005

Harold Pinter, wow

(dal discorso per il Nobel)
«L'invasione dell'Iraq è stato un atto banditesco, un atto di volgare terrorismo di Stato, che dimostra un disprezzo assoluto per il concetto di diritto internazionale. L'invasione è stata un'azione militare arbitraria ispirata da una serie di bugie e da una grandiosa manipolazione dei mezzi di informazione e dunque del pubblico… Abbiamo portato la tortura, le bombe a frammentazione, l'uranio impoverito, innumerevoli atti di omicidio casuale, miseria, degrado e morte al popolo iracheno e abbiamo chiamato tutto questo “portare la libertà e la democrazia”» ha detto Pinter con voce affaticata parlando da una sedia a rotelle, una coperta rossa a coprirgli le gambe.

«Quante persone dovrete uccidere prima di essere considerati gli autori di un massacro o criminali di guerra?», dice Pinter riferendosi ai due alleati americano ed inglese nell'attacco a Baghdad. «Di conseguenza è giusto - sostiene - che Bush e Blair siano portati davanti a un tribunale internazionale di giustizia». Il premio Nobel per la letteratura ripercorre la storia dell'ultimo dopoguerra, a suo avviso anni pieni di esempi di «manipolazione del potere da parte di Washington, mascherata da bene universale». Dopo avere elencato numerosi paesi e situazioni - dai contras in Nicaragua alla detenzione di sospetti terroristi a Guantanamo - e aver denunciato la colpevole responsabilità americana, Pinter ha sottolineato il silenzio che copre realtà drammatiche, «centinaia di migliaia di morti». «Voi non lo sapete», dice. «Queste cose non interessano. Non esistono».

La morale di Pinter (che si è soffermato a lungo nel suo intervento sulla genesi delle sue opere e dei suoi personaggi di cui conosce gli inizi, ma non la conclusione finché non ha finito di scrivere) è che a noi come cittadini «serve una salda determinazione intellettuale per definire ciò che è vero nelle nostre vite e nelle nostre società». In caso contrario, ha concluso, «non abbiamo nessuna speranza di recuperare ciò che altrimenti è definitivamente perso: la dignità dell'uomo».
Well done, good old boy.

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