Tuesday, November 29, 2005

Shelter from the storms



Fuori della stazione di Firenze, lungo il perimetro dei marciapiedi luridi e desolati, in gruppi rannicchiati e cupi, ho visto un campionario triste di tribù immigrate: singalesi, filippini, slavi, latino-americani, e chissà quante altre diverse comunità. In comune, l'abbigliamento scuro e anonimo della carità, abiti ricevuti dai benevolati, e poi, chi piu' chi meno, il rito cupo del bere.

La strada era fredda di pioggia invernale e di totale indifferenza, i gruppi stavano tutti attenti a non far troppo casino, per non disturbare e poi magari cadere sotto le attenzioni della polizia. Bevevavo birroni, si vedevano file di bottiglie in giro, come birilli di un gioco silenzioso; per lo piu' vuote. Bevevano molto tristemente, proprio senza allegria, senza un cazzo di nulla da festeggiare, tanto per stordirsi, come da manualetto dell'alcolista. Porca troia - mi sono detto - ma perche' non trovano almeno un posto più decente dove stare? Questi marciapiedi e questi angoli bui tra le macchine, fanno proprio schifo. Ma non hanno un cazzo di posto dove andare?

Mi sono ricordato che una volta non era cosi', c'erano le case del popolo, i circolini di quartiere, le Sms non erano messaggini ma le "società di mutuo soccorso".
C'era una volta, e funzionava, una diffusa realtà di spazi accoglienti,solidali, amichevoli e gratis: erano anche le parrocchie, e naturalmente le case del popolo, o i circoli sportivi, di quartiere, persino il bar all'angolo, se era grande e tranquillo (senza smanie di far panini per idioti operosi). C'erano insomma tanti spazi possibili, che offrivano asilo, come un porto amico, a tutti quelli che non avevano dove andare. Al massimo costavano il prezzo delle stesse birrone, che ora tracannano in silenzio nel buio, al freddo, come cani randagi. E si faceva due chiacchiere magari anche utilmente (per Dio o per il partito, o per il piacere del barista).

Non ci sono neanche più preti, in giro, che possano invitare questi poveri cristi a scaldarsi e consolarsi un po' meglio, in compagnia, in qualche inutile e vuota parrocchia?

Oh certo, che non è cosi semplice o facile, ma non mi sembra poi neppure cosi' difficile, offrire un po' di asilo; ma che cazzo di comunità di merda è diventata, anche questa mia ficona di città? Buona per i turisti organizzati e paganti, come una vecchia maiala ? Mi fa proprio incazzare, e mi borbotto nostalgico e impotente come fosse meglio, prima. E non solo a Firenze, di sicuro. Mi fa venire anche qualche pensiero, semplice, sulle famigerate banlieus francesi.

Anche li' , una volta, c'erano i circoli operai e comunisti, che offrivano spazio e accoglienza. Ora più nulla, o al massimo i nazi-fascisti di LePen, a raccogliere malumori a buon mercato e far propaganda razzista. E intanto qui alcuni bischeri discutono se levare o meno falce e martello, dal "logo": ma pensa.

Senza la prospettiva di un porto o di un approdo, la navigazione si fa dura e i naviganti, prima o poi si incazzano; non è poi così strano, non c'è proprio bisogno di orde intellettuali, a farcelo sapere.

"Come on, I say I'll give you shelter from the storm…" (B.D.)

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